Articolo - Il Re delle spie - La vicenda incredibile di Richard Sorge l'agente più bravo e audace del XX secolo - Domenico Vecchioni
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Il 7 Novembre 1944 viene giustiziato dai giapponesi, per spionaggio a favore dell’Unione Sovietica, Richard Sorge, da molti considerato la più grande spia del XX secolo. Tuttavia solo vent’anni dopo, il 7 novembre 1964 (misteriose ricorrenze dei numeri!), Mosca si decide ad esaltarlo come un vero eroe, in considerazione degli immensi servizi resi al paese durante la seconda guerra mondiale. Perché passa tanto tempo prima che il regime sovietico riconosca il ruolo decisivo svolto dall’uomo che rivela in anticipo a Stalin i due segreti più custoditi del periodo bellico: la data dell’invasione nazista e la decisione di Tokyo di non attaccare l’URSS? 
Nato nel 1895 nei pressi di Baku, nel Caucaso, da padre tedesco, ingegnere minerario e da madre russa, Richard vive a Berlino – dove la famiglia è nel frattempo rientrata – un’infanzia borghese, tranquilla, senza particolari difficoltà. Idealista e patriota, allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola volontario ad appena diciannove anni. Ma presto sarà atrocemente deluso dal suo colpo di testa giovanile ed il “fascino dell’avventura guerriera” si trasformerà in un insopprimibile sentimento di disgusto e di rivolta al pensiero dei milioni di uomini sacrificati, spesso inutilmente e delle terribili sofferenze inferte alle loro famiglie. Attratto dagli ideali pacifisti ed internazionalisti di Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht, diventa comunista ed è pronto a servire, senza riserve e senza limiti, la nuova patria sovietica scaturita  dalla rivoluzione del 1917! 
Con lo pseudonimo di R. Sonter effettua da Mosca diverse missioni in Inghilterra, Svezia e Danimarca per conto del Komintern. Nel 1929 viene trasferito presso il servizio segreto militare, il 4° ufficio, dell’Armata Rossa (GRU), all’epoca guidato dal generale lettone Pavel Berzin. Nuova identità per Sorge, diventato ora Ramsay e nuova, impegnativa missione in una Cina devastata dalla guerra civile che oppone il Kuomintang di Chiang Kai-Shek all’esercito comunista di Mao Tse-Tung. Teatro delle sue operazioni saranno Nanchino e Shanghai, dove organizza, con eccezionale destrezza, una temibile rete informativa e si crea utili coperture facendosi apprezzare dalle autorità consolari tedesche.
Alla Centrale di Mosca sono estremamente soddisfatti del lavoro di Ramsay, per il quale si intravvede già una nuova missione, questa volta in Giappone, la cui politica espansionista preoccupa non poco il Cremlino. Agli occhi di Berzin, in effetti, solo Sorge sarebbe in grado di crearvi la rete informativa di cui Mosca ha disperatamente bisogno. Terminato quindi il mandato cinese, Sorge viene pregato di rientrare in Germania, dove ha appena preso il potere Hitler, al fine di costruirsi la più credibile copertura possibile prima della partenza per il Giappone. Richard in questo è abilissimo. Ritrova i vecchi amici, fa loro presente di aver messo da parte le esuberanze giovanili, di essere rientrato in patria avendo finalmente la Germania trovato un nuovo Capo, un vero socialista. Non del socialismo delirante e distruttore da cui si era fatto irretire in gioventù, ma di un socialismo realista, nazionale, che fa i veri interessi del popolo tedesco…In un periodo di riciclaggio politico rapido, le dichiarazioni di Sorge non devono essere apparse particolarmente sospette. Richard inoltre è brillante oratore, eccellente giornalista, raro esperto di questioni cinesi. Insomma nessuno si meraviglierà quando il “dottor Sorge” riceverà la tessera del Partito Nazional Socialista e riuscirà a farsi spedire a Tokyo come corrispondente di ben tre quotidiani: Frankfurter Zeitung, Taglische Rundschau e Berliner Borsen Zeitung. 
Il 6 settembre 1933 il “giornalista” Richard Sorge sbarca a Yokohama e si dirige immediatamente a Tokyo con un obiettivo primario: accedere all’ambasciata del Terzo Reich, dove potrebbe apprendere tante cose e non solo sull’andamento dei rapporti nippo-germanici. Il compito gli viene molto facilitato dall’addetto militare tedesco, Eugen Ott, al quale del resto presenta credenziali difficilmente contestabili. La strada inoltre gli viene spianata anche dalla “simpatia” presto nutrita nei suoi confronti da Madame Ott, non insensibile al misterioso fascino che Richard sempre eserciterà sulle donne. In tali condizioni insomma le porte dell’Ambasciata non gli si aprono, gli vengono spalancate!
Richard arriverà persino ad aiutare Ott nel suo lavoro. L’addetto militare in effetti deve inviare regolarmente a Berlino dettagliati rapporti sulla situazione politico-militare del Giappone. Tuttavia, ignorando la lingua, poco conoscitore della burocrazia e della mentalità giapponese, incontra grosse difficoltà. Sorge coglie al volo l’occasione e si offre generosamente di aiutare l’amico. In definitiva gli propone, non solo di passargli le notizie più interessanti di cui viene a conoscenza, ma anche di scrivergli direttamente i rapporti da inviare nella capitale tedesca! Ancora più straordinario è il seguito. Proprio sulla base dei rapporti redatti da Richard,  Ott si fa a Berlino la fama di “fine conoscitore” delle questioni giapponesi. E quando si tratterà di nominare il nuovo capo missione, nessuno si sorprenderà della nomina di Eugen Ott, il quale, riconoscente, affida al dottor Richard Sorge l’incarico di “addetto stampa dell’ambasciata”, consentendo inconsapevolmente un’infiltrazione senza precedenti nella storia dello spionaggio!
Conquistata l’ambasciata tedesca, Richard istituisce ed avvia presto la sua rete informativa, che sarà costituita di elementi di eccezionale valore: l’operatore radio Max Clausen, il giornalista giapponese Hosumi Ozaki, il giornalista jugoslavo Branko de Vukelic e il pittore Yotoku Miyagi. 
Così organizzato, nel marzo del 1941 Sorge fa pervenire a Mosca la copia di un telegramma del ministro degli Esteri del Reich, Ribbentrop, a Ott in cui si parla di inevitabile attacco tedesco all’URSS per la metà di giugno. Due mesi dopo riesce ad essere più preciso, indicando che ben 190 divisioni tedesche sono ammassate alle frontiere orientali e che l’invasione sarebbe senza dubbio scatta il 22 giugno. Ma…Stalin non ci crede! È ancora convinto della validità dell’alleanza contro natura nazista-sovietica. E commettendo un errore di valutazione poltico-strategico-militare dalle conseguenze incalcolabili, fa rispondere alla sua abilissima spia: “dubitiamo della veridicità delle vostre informazioni…” Questo è il motivo per cui bisognerà aspettare il XX congresso del Partito Comunista Sovietico del 1964, la destalinizzazione, il disgelo, perché i sudditi dell’impero prendano conoscenza delle gesta di Richard Sorge  e del terribile accecamento di Stalin, che fino ad allora si era cercato appunto di nascondere. Questa è la ragione per cui i sovietici non faranno nulla per salvare il loro agente quando verrà arrestato dalla polizia politica giapponese . “Richard Sorge? Sconosciuto ai nostri servizi”, sarà la laconica risposta inviata da Mosca a Tokyo.
Intanto Sorge, superato lo shock brutale della risposta negativa di Stalin, interviene ancora una volta con un’anticipazione che può cambiare il corso della Storia.  Informa i suoi superiori di aver saputo da fonte certa – Ozaki è riuscito ad intrufolarsi  nell’entourage del primo ministro Konoje - che il governo giapponese è troppo impegnato nell’occupazione dell’Indocina francese per prevedere di attaccare l’Unione Sovietica: “l’opzione sud è definitivamente prevalsa su quella nord”. Una notizia esplosiva, che cambia tutto il quadro strategico-militare orientale. Questa volta Stalin ci crede, del resto non ha molto da perdere. Le truppe naziste non fanno che avanzare. La situazione è disperata. Sulla base quindi delle informazioni fornite da Sorge, il dittatore sovietico ordina il trasferimento delle truppe stazionate in Siberia sul fronte occidentale per contrastare l’avanzata tedesca. Mosca non sarà presa dai nazisti. Hitler ha virtualmente perso la guerra! Sorge può essere fiero di aver significativamente contribuito a salvare la patria socialista e influenzato gli esiti stessi della guerra.
Ma proprio nel momento della sua massima espansione operativa, la rete Sorge conosce i primi cedimenti a causa degli anelli deboli della catena. Alla fine del 1941 la famigerata Tokko arresta Sorge e tutti i suoi collaboratori. All’ambasciata tedesca sono stupefatti, convinti che si tratti di una grossolana svista dei servizi giapponesi! Per diverso tempo Sorge sarà così al centro di un paradossale intreccio politico-giudiziario. L’Ambasciata tedesca ne chiede la liberazione, i sovietici non mostrano alcun interesse e i giapponesi non sanno bene come comportarsi, per non compromettere la neutralità ai confini del Manciukuò! Solo due anni dopo – chiaritosi il contesto generale - verrà emanata la sentenza: condannati a morte Sorge e Ozaki, all’ergastolo tutti gli altri.
Cala il sipario su una delle spie più efficaci e “anomale” della seconda guerra mondiale. Sorge in effetti non deve forzare casseforti per impossessarsi di documenti segreti: sono i loro stessi detentori a metterli a sua disposizione. Non deve ricorrere a travestimenti: è lo stesso Ambasciatore che gli chiede consiglio sui dispacci riservati arrivati da Berlino. Non raccoglie passivamente le informazioni, ma le analizza, le studia, ne desume intelligenti valutazioni degne del più esperto diplomatico. Più che una spia, un grandissimo agente di Intelligence, come si direbbe oggi.

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Il Re delle spie

La vicenda incredibile di Richard Sorge l'agente più bravo e audace del XX secolo


Giornale/Rivista: IL TEMPO
Uscita: 02/08/2011

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